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NAIKE GRUPPIONI

Un bellissimo proverbio dice: “Mangiare è una necessità. Mangiare intelligentemente è
un’arte”. E oggi, associare il cibo alla bellezza non è facile e comune.

Naike Gruppioni
Il nostro rapporto con il cibo: una riflessione sulla bellezza e la salute

Nel corso dei secoli, il nostro rapporto con il cibo è cambiato, ma il cibo è sempre stato lo specchio della società in cui viviamo. Dalle carestie, in tempi di crisi e guerre, al boom economico fino ai giorni nostri, la ricchezza di un popolo si riflette anche in ciò che ha e porta in tavola.

Oggi, il rapporto con il cibo ha assunto un aspetto conflittuale. Da una fonte di grande gioia, è diventato rappresentante di un lato oscuro della nostra esistenza e società. Spesso, il cibo e ciò che rappresenta condizionano radicalmente la vita delle persone. Disturbi come bulimia e anoressia hanno visto un preoccupante aumento negli ultimi vent’anni, soprattutto tra le menti più fragili.

Questo perché all’idea di “mangiare” si associa spesso uno status, nel bene e nel male. La presunta perfezione fisica, la cosiddetta dea magrezza, è vista non più come semplice caratteristica fisica, ma come obiettivo di inclusione e di status sociale da raggiungere a ogni costo, con un prezzo spesso insostenibile.

La bellezza Interiore e la realtà distorta dei canoni estetici

La perfezione esiste nel cuore di ognuno di noi e usarla significa raggiungere la serenità. L’idea distorta del corpo e il raggiungimento di determinati canoni estetici, che non esistono e sono solo prodotti della mente di ognuno di noi, arrivano ad alterare la percezione della realtà che si ha del mondo circostante e del cibo, compromettendo l’importanza e il valore della sua natura.

La bellezza viene percepita attraverso gli occhi di chi guarda. Dobbiamo raccontare e promuovere il valore del cibo e ciò che esiste in natura, trasferire alle giovani menti con tutti i mezzi e la forza che abbiamo, parlare e confrontarci. Raccontare l’arte di cibarsi con il desiderio di entrare in contatto con la natura e con se stessi. La necessità di un’alimentazione sana ed equilibrata, che tuteli la nostra salute e la preservi il più a lungo possibile, viene sostituita in una mente fragile dalla pericolosa propensione a “non mangiare” o ad affidarsi a medicinali di varia sorta senza alcun controllo.

La problematica dei disturbi alimentari necessita di una grande sfera di competenze, dalle psichiatriche a quelle fisiche, ma tutti dobbiamo contribuire ad affrontare questo problema. È importante riconoscere da subito l’esistenza di questo problema e cercare le origini dei disturbi. Come donna sensibile e mamma, così come tutte le mamme, sono anche una politica. Una politica consapevole della realtà e che, ascoltando, cerca di sostenere le persone. Dobbiamo tutti fare del nostro meglio.

La problematica dei disturbi alimentari necessita di una grande sfera di competenze, dalle psichiatriche a quelle fisiche, ma tutti dobbiamo contribuire ad affrontare questo problema. È importante riconoscere da subito l’esistenza di questo problema e cercare le origini dei disturbi. Come donna sensibile e mamma, così come tutte le mamme, sono anche una politica. Una politica consapevole della realtà e che, ascoltando, cerca di sostenere le persone. Dobbiamo tutti fare del nostro meglio.